Tutti i dubbi sono sfumati via, portati altrove dallo spirito natalizio che ha alimentato questi ultimi giorni, per la verità non molto tranquilli. I timori che la Dakar 2021 non si disputasse sono svaniti via, e da stasera, 26 dicembre, il primo volo atterrerà sul suolo arabo, a Jeddah, in un aeroporto praticamente chiuso e sigillato. Potenza di ASO, potenza di una gara che resta la più famosa del pianeta, e potenza di un accordo chiuso un anno fa con l'Arabia Saudita e con il suo governo.
I voli che nei prossimi due giorni porteranno tutti i concorrenti a Jeddah sono privati, dei charter organizzati dalla società VSO in seno al gruppo Amaury Sport: il primo stasera con tutto quello staff che sarebbe dovuto arrivare qui già da qualche giorno per poter organizzare tutto al meglio e farsi trovare pronto all'atterraggio di tutti gli altri voli. E invece così non sarà perchè il primo volo da Parigi, che atterrerà stasera alle 20, porterà tutte quelle persone che poi come previsto dal rigoroso protocollo sanitario si chiuderanno in albergo
per 48 ore per affrontare la quarantena richiesta e obbligatoria.
Intanto fra ieri e l'altro ieri tutti si sono sottoposti al covid test in patria e oggi, domani e dopodomani, partiranno con la loro copia stampata in valigia, pronti a esibirla non solo in aeroporto ma anche alla dogana una volta sbarcati in Arabia.
L'organizzazione alloggerà all'albergo Hilton di Jeddah e gli altri si sono disseminati in quasi tutti gli alberghi della città: in questi ultimi giorni ho toccato con mano, direttamente, l'ansia dei vari manager degli hotel arabi che temevano di perdere in un colpo solo tutti i clienti di fine anno, e non sono pochi. La rassicurazione che tutto si sarebbe svolto come da programma ha rasserenato tutti, non solo i tifosi, ma anche chi qui a Jeddah, fa business.
C'è attesa in parte della popolazione per la gara: soprattutto il popolo che ha capito da qualche tempo di cosa si tratta è curioso di vedere quest'orda pacifica di occidentali piombare nel loro Paese e confrontarsi con una cultura davvero molto diversa dalla nostra.
Prima di tutto per i tempi, molto più dilatati rispetto ai nostri da nevrastenia quotidiana, e poi, per esempio, nell'abbigliamento: rigorosamente maniche lunghe per le donne, anche se fuori ci sono trenta gradi e possibilmente un abbigliamento decoroso per gli uomini, quindi niente pantaloncini corti o canottiera, ammesso che tu non stia andando in palestra !
Da mercoledì 30 il via ufficiale alla 43. edizione con il trasferimento al porto di tutti i partecipanti per ritirare quei mezzi che sono sulla banchina da quasi 10 giorni; e poi il via il primo gennaio alle verifiche amministrative e tecniche che si svolgeranno allo Stadio, o meglio alla modernissima città dello sport.
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