Due soli DNF, do not finish, alla fine delle prove libere di questo pomeriggio nella prima sessione di questa quarta prova dell’Extreme E a Capo Teulada in Sardegna. Sfortunatamente la jella sembra essersi accanita contro la famiglia Hansen visto che nessuno dei due fratelli, Kevin e Timmy, è riuscito a raggiungere il traguardo e, in entrambi i casi, proprio mentre stavano guidando loro.
In compenso sono fioccate le penalità, ben 4 alla fine della sessione di cui due per la vettura di Chip Ganassi che finalmente è riuscita a chiudere le prove libere senza problemi, a parte i dieci secondi per aver abbattuto una bandiera sul percorso e i 5 invece per Sara Price che ha sbagliato l’entrata della switch zone.
Anche X44 il team di Lewis Hamilton e l’Acciona di Carlos Sainz sono stati penalizzati di 5 secondi, ma in effetti questa penalità non cambia niente ai fini di una classifica che serve solo a capire che velocità si sono fatte e raggiunte in questi test. Sainz è stato penalizzato di cinque secondi per aver saltato una porta e Cristina Gutierrez per aver sbagliato il traguardo ed essere entrata invece nella zona dello switch.
Al nove volte campione del mondo che ama particolarmente questa regione e questi terreni, in realtà avevano già inflitto una pesante ammenda di 1500 euro dopo che stamattina, nel corso dello shake down aveva effettuato un test di partenza (nel video in basso) da fermo, cosa ahimè non ammessa.
E’ stata comunque una sessione non facile perché pur conservando la loro integrità – cosa non sempre avvenuta in precedenza – le vetture hanno evidenziato altri problemi. Il primo a scendere in pista era stato Johann Kristoffersson con la vettura della RXR ed era andato tutto bene fino a che Molly Taylor a cui lo svedese cedeva il volante entrava in uno dei tre guadi presenti sulla pista e ne usciva senza l’uso del tergicristallo e con una macchiona di fango sul parabrezza che le rendeva quasi impossibile vedere attraverso. Arrivava in fondo, con una Odyssey ben settata ma con un tempo alto, di 15’28”086 che a fine giornata significava una quinta posizione. ABT Cupra entrava sul tracciato seconda con Mathias Ekstrom alla guida che partiva forte e assecondato da un ottimo settaggio fino a che perdeva il servosterzo, forse per un salto – che in effetti non è apparso a nessuno troppo azzardato – o per altre motivazioni che i meccanici ora stanno cercando di capire. In queste condizioni cedeva il volante a Jutta Kleinschmidt per scoprire almeno il percorso e conoscerlo meglio, pur procedendo lentamente. Il loro tempo finale era di 19’06”006 ma almeno i due riuscivano a finire e a raggiungere il traguardo. Il team Veloce era uno dei più fortunati della giornata: le cose andavano perfettamente nonostante per Emma Gilmour, partita per prima, si trattasse della seconda gara a bordo della Odyssey: si difendeva bene l’australiana chiudendo in 5’43” la sua sessione e consegnando la vettura a uno Stephane Sarrazin che partiva subito all’attacco e otteneva un 5’11”833 che era il terzo miglior tempo individuale ma consegnava ai due, con un complessivo di 12’34”650, la terza posizione nelle libere.
Quarto team a entrare in pista la JBXE di Jenson Button con Kevin Hansen al volante e il pilota svedese si giocava subito, dopo neanche 200 metri, un grosso jolly alzando il posteriore da terra e ripiombando pesantemente al suolo trovandosi scalzato con tutta la vettura a sinistra. Perdeva poco tempo e ripartiva, ma dopo pochi metri ci si rendeva conto che la vettura aveva subito un danno al posteriore, probabilmente una sospensione ed era costretto a fermarsi e ad essere accompagnato fuori al traino.
Sara Price entrava subito dopo, con la vettura del team statunitense Chip Ganassi e guidava come se fosse in prova sì, ma cronometrata. Tirava forte e otteneva un 5’12”960 consegnando la vettura nelle mani di Leduc che ugualmente partiva a tuono chiudendo con un 4’57”272 che portava a un globale di 12’13”255 che nonostante la penalità di 15” restava comunque – seppure per poco - il secondo miglior tempo delle libere.
Quando Acciona prendeva il via con Carlos Sainz di nuovo la sensazione era che il Matador andasse fortissimo, come in qualifica: veloce e controllato fino a che uscendo da una curva la Odyssey finiva in mezzo alla vegetazione saltando una porta – ed ecco il perché della penalità – ma soprattutto rompendo qualche cosa, probabilmente il servosterzo, che costringeva sia Carlos Sainz, sia Laia Sanz, dopo a procedere più lentamente. Peccato perché il tempo era buonissimo per il madrileno, che accettava di buon grado il fattaccio ammettendo di amare molto questo tracciato sicuramente molto più rallistico rispetto ai precedenti. Così come Sebastien Loeb il più veloce della giornata nel team che ha riportato il miglior tempo delle libere con un 11’53”421: “mi piace la Sardegna e mi piacciono i suoi tracciati, molto di più di quelli che abbiamo già trovato, più desertici. Fino ad ora è sicuramente questo il percorso che preferisco, anche se sarò in grado di dirlo con cognizione solo alla fine del weekend”. Purtroppo però l’alsaziano, multato stamattina per 1500 euro e poi nel corso delle libere con 10 secondi cerca un risultato che stenta ad arrivare : “Con i se e con i ma non si vince, siamo bravi nelle qualifiche, quasi sempre, ma poi non arriviamo al risultato in finale e questo non va bene. Però stiamo lottando per la vittoria e continueremo a farlo, fino alla fine”.
Dopo di loro la Odyssey del team Andretti United che vedeva Catie Munnings come sempre performante ma che si fermava poi nelle mani di Timmy Hansen che tirava forte al punto da far saltare via la ruota posteriore destra dopo un paio di salti forse un po’ eccessivi. Niente traguardo per loro, mentre la Xite Energy di Christine GZ e Olivier Bennet chiudeva la sessione con un 12’59”228, il quarto tempo del venerdì che sarebbe potuto esser migliore se alla ripartenza dopo lo switch la vettura non si fosse fermata per qualche secondo prima di riprendere il normale funzionamento.
Domani spazio alle qualifiche che inizieranno alle 9 e andranno avanti fino alle 11 e mezza circa con la prima sessione e nel pomeriggio proseguiranno fino alle 16,30 con la seconda sessione, come sempre divisa in tre gruppi, ognuno con tre vetture.
La grandissima incognita ora resta la polvere che è veramente spaventosa e soprattutto fittissima. Le alternative proposte vanno dalla speranza che piova, alla possibilità di bagnare la pista ma quest’ultima, per quanto auspicata, da molti appare sicuramente difficile da realizzare: perché le traiettorie sono moltissime, prima di tutto, e poi perché come si potrebbero mai bagnare sette chilometri di percorso? La domanda se la pone per esempio Carlos Sainz che resta dell’idea che qualche cosa però bisognerà farla per domenica: “Altrimenti alle prime bandiere passerà il primo e gli altri resteranno dietro, fermi ad aspettare che si posi la polvere. Cosa non ammissibile sicuramente “. E quindi? E quindi speriamo tutti che piova nella notte di sabato perché il piano B al momento sembra davvero difficile da attuare.
Credits: Foto Extreme E Charly Lopez.
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