La settimana scorsa si è svolta la ormai tradizionale riunione sulla sicurezza promossa da FIM e gli organizzatori dei rally raid oltre ad alcuni uomini chiave di diverse Case e team. Tradizionale perchè ormai da qualche tempo questa riunione si tiene ad inizio anno, dopo la Dakar cioè, con lo scopo di tracciare le linee guida sulla sicurezza per il futuro dei rally raid. Presenti all'incontro che per questa volta si è svolto ovviamente on line per la Federazione internazionale il presidente, Jorge Viegas, il direttore sportivo Jean-Paul Gombeaud, il direttore del CRT Jean-François Wulveryck e il coordinatore CRT Gregory Ricci oltre al manager tecnico Dominique Hebrard e i coordinatori Mathieu Piccand e Miguel Sanchez. Oltre a loro, in rappresentanza di ASO - società organizzatrice della Dakar - il direttore David Castera affiancato dal direttore tecnico, Thierry Viardot mentre per le Case e i team c'erano Jordi Viladoms (KTM), Pierre-Alexandre “Pela” Renet (Husqvarna) Alexandre Kowalski e Marc Bourgeois (Yamaha), David Casteu (Sherco), Wolfgang Fischer (Hero), Ruben Faria e Hélder Rodrigues (HRC Honda) e infine Henk Hellegers (HT Rally Raid).
Al centro della riunione come sempre quegli aspetti della sicurezza sui rally raid che da anni sono sotto controllo, per non dire sorvegliati speciali, e che qualche cambiamento hanno effettivamente portato sulle gare. Ecco quindi quanto emerso al termine del meeting FIM Cross-Country rallies:
•Gomme: Il numero degli pneumatici posteriori sarà limitato a uno per ogni giorno di gara a eccezione della tappa marathon nella quale resterà pur sempre vietato cambiare pneumatico. Al momento dell'iscrizione alla gara il team dovrà rendere noto il marchio e il modello di gomme utilizzato.
•Giacche e gilet airbag: Non sembra esserci ancora l'obbligo ad indossarli. I test condotti nel 2020 sono andati bene e hanno dato diversi e numerosi risultati da studiare e approfondire. La Federazione dunque, continuerà a lavorare in questo ambito per cercare di ridurre il più possibile i traumi in caso di caduta in questa specialità.
•Roadbook: Il vocabolario utilizzato nei road book sarà ripreso in mano e sottoposto a rettifiche con il ritorno anche alle icone tradizionali, soprattutto nel caso della segnalazione dei pericoli.
•Allerta sonori: I segnali sonori adottati negli ultimi rally che scattavano per avvertire il pilota del sopraggiungere di un pericolo 2 o 3 hanno funzionato bene e per questo si proseguirà in questa direzione. Il raggio d'azione del segnale verrà ampliato e passerà dagli attuali 200 metri ai 300 proprio affinchè il pilota possa anticipare il più possibile la sua frenata specie quando sta viaggiando ad alta velocità.
•Motori e pistoni sigillati: Per i piloti della categoria Rallygp, i motori saranno sigillati. Un sigillo sulla parte superiore del motore e un sigillo sulla parte inferiore del motore verranno apposti durante le verifiche tecniche prima del rally. Se un Rally durerà cinque giorni non sarà consentito alcun cambio di pistoni o parti interne della parte superiore del motore. Se invece il rally raid sarà un Marathon, quindi lungo più di sei giorni il motore potrà venire aperto solo una volta per effettuare le riparazioni. Nel caso sia necessario aprire una seconda volta il motore in un rally marathon, o una prima volta nei rally di 5 giorni, al pilota sarà applicata una penalità di dieci minuti.
•Capacità serbatoi: Il numero totale di litri che i piloti potranno caricare nei loro serbatoi non subisce cambiamenti e resta di 35 litri al massimo e anche l'autonomia resta di 250 chilometri in prova speciale. Nel caso però, di prove speciali sabbiose, o particolarmente veloci, l'organizzatore potrà ridurre i chilometri necessari per l'autonomia di una moto a 220.
•Rifornimento in speciale: Il tempo consentito per il rifornimento in prova speciale passa dai consueti 15 minuti a 20. Questa decisione è stata presa per consentire al pilota di riposarsi un po' di più e magari cambiare la cartuccia della propria giacca dotata di airbag nel caso sia stata già esplosa in precedenza. Oltre a ciò il pilota avrà più tempo per bere, riempirsi il camelback, calibrare il trip o sistemare il road book.
•Velocità massima consentita: Nel 2023 il limite di velocità dei 150 Km/h sarà obbligatorio per tutti. La Federazione internazionale lavorerà con le Case per limitare elettronicamente - agendo sul GPS - la velocità massima nel RallyGP già dal 2022 con un allerta sonoro già intorno ai 145 km/h.
•Limitazione degli schermi digitali sulla torre della strumentazione, o sul manubrio: Solo gli schermi digitali forniti dagli organizzatori (GPS, TRIP, Roadbook etc…) saranno permessi sulle moto in gara nei RallyGP.
•Miglioramento per i caschi standard: La FIM ha già migliorato gli standard dei caschi utilizzati nei Campionati su pista (Frhphe-01), e per la fine del 2021 la Federazione mira a pubblicare le specifiche degli standard anche per i caschi fuoristrada. La seconda fase del programma FHRP (FIM Homologation Racing Program) per i caschi da competizione dovrebbe entrare in vigore entro pochi anni (obiettivo Frhphe-02: 2025). In attesa che la norma FIM diventi obbligatoria, la norma europea ECE per i caschi si sta evolvendo verso la versione 22.06. L'attuale norma 22.05 resterà valida fino al 2023 al più tardi.
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